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di Abbas Kiarostami, con Hasan Darabi
(Iran, 1974)
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In questa storia del ragazzino che viaggia a Teheran per assistere alla partita, c'è più il Kiarostami rosselliniano (della prima parte di carriera?), attento all'umanità dei personaggi, alla presenza dell'ambiente, che quello rarefatto, riflessivo, stilizzato di SOTTO GLI ULIVI. Per Charles Tesson (Cahiers) questo è - assieme a CLOSE-UP - il film più profondo del regista, Impregnato di una riflessione sul cinema e sullo sguardo: le foto scattate a vuoto per procurarsi i soldi, lo scambio protagonista/spettatore che pone il ragazzino dal punto di vista dell'osservatore. Che lo fa sognare, ma non della partita (che sta mancando), ma della scuola, del villaggio, della realtà alla quale tentava invano di sfuggire.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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